Aiart a Foa: “Introdurre il principio di responsabilità sociale, culturale ed educativa, a cui il servizio pubblico deve attenersi”

“Una RAI che è in trampolino di lancio per recuperare  la tanto attesa consapevolezza del proprio ruolo nella vita sociale e culturale del Paese è una bella notizia”, commenta così Giovanni Baggio, presidente nazionale Aiart, la lettera che Marcello Foa ha scritto ai dipendenti Rai.

“Una RAI – continua Baggio-che vuole andare oltre gli indici di ascolto che portano pubblicità e quindi introiti economici ci carica di speranza. E ci auguriamo che riprenderà ad essere un servizio pubblico a tempo pieno.

Una RAI che si aggiorna nei linguaggi e nelle tecnologie e che accetta la sfida con i ‘colossi internazionali’ è promettente anche in riferimento alla tutela della nostra identità culturale.

Noi di AIART- conclude Baggio-  da anni chiediamo che qualcosa finalmente cambi nelle logiche che regolano viale Mazzini e nel ‘senso’  di quella che riconosciamo anche noi essere ‘la prima Azienda culturale del Paese’. E su questo inizio che si carica di aspettative vorremmo che il Presidente Foa introducesse anche il principio di responsabilità sociale, culturale ed educativa, a cui un servizio pubblico DEVE ATTENERSI. Buon lavoro Presidente!”

La lettera di Marcello Foa ai dipendenti Rai:“Valorizzare professionalità, meritocrazia e indipendenza”

“Abbiamo tanto da fare. Il servizio pubblico ha il privilegio di servire il pubblico senza essere dipendente unicamente dagli introiti pubblicitari e di contribuire a un’informazione di qualità, alla tutela e alla promozione della cultura italiana e mostrarsi sensibile a necessità sociali”: A dirlo è Marcello Foa in una lettera inviata ai dipendenti di viale Mazzini in cui si presenta nel suo ruolo di presidente Rai.
 “Siamo consapevoli – afferma ancora Foa – che la Rai deve affrontare e vincere la sfida tecnologica e di contenuti non più solo con le emittenti private italiane ma anche con i grandi colossi internazionali. Bisogna saper diversificare i linguaggi, i canali di distribuzione, adottare nuove logiche di diffusione e di fruizione. Non è semplice ma sono convinto che ce la faremo”.

 “Dovremo muoverci tra tradizione e innovazione- aggiunge il neo presidente-  tra l’innesto di nuove indispensabili figure professionali e la valorizzazione delle risorse interne, dei giornalisti, degli operatori, dei tecnici, dei funzionari, dei dipendenti che non desiderano altro che contribuire al successo dell’azienda con rinnovata fiducia”.
“A questo mandato – assicura il neopresidente – mi atterrò, facendo tutto quanto nelle mie facoltà per promuovere il merito e la professionalità di ciascun collaboratore, nonché l’indipendenza dei giornalisti; per valorizzare l’attività e la produzione di quella che è la prima Azienda culturale del Paese, per difendere un pluralismo autentico e vibrante, pilastro della nostra democrazia”.
“Il ruolo di presidente – ha scritto ancora Foa – è ben diverso da quello di amministratore delegato. Contempla le deleghe all’internazionale, al controllo interno e assume valore nel contribuire, con tutto il consiglio, a stabilire le linee strategiche dell’Azienda”.
La nomina a presidente- conclude Foa- è un riconoscimento che ho accettato perché accompagnato da motivazioni non politiche ma esclusivamente professionali”.