Domenica In, Mara Venier festeggia il successo, nessuna scusa.

di Andrea Fagioli

da avvenire.it

Partire con il piede sbagliato e far finta di niente, anzi: per sette giorni gioire del successo di ascolti ottenuto ribadendolo anche in qualche ospitata infrasettimanale e poi, al ritorno alla conduzione, la domenica successiva, accennare solo incidentalmente a quanto successo nella puntata precedente, quella dell’esordio stagionale e del ritorno in Rai dopo quattro anni passati a Mediaset. Invece, qualcosa, Mara Venier avrebbe fatto bene a dirlo. Poteva anche chiedere scusa se all’ora del pranzo familiare della domenica è stata offerta al pubblico una squallida parentesi televisiva. Per chi non lo sapesse, ma è quasi impossibile viste le polemiche suscitate, la prima puntata della nuova edizione di Domenica in, il 16 settembre su Rai 1, è iniziata con chiacchiere in libertà sul caso di Asia Argento e delle presunte molestie sessuali nei confronti dell’attore allora minorenne Jimmy Bennett (accuse peraltro da lui confermate a Non è l’arena su La 7). Nel dibattito si sono distinti soprattutto Vittorio Feltri, Giampiero Mughini e una scatenata Vera Gemma. Ma sono stati in particolare i due giornalisti a usare espressioni e riferimenti decisamente volgari. Bene pertanto ha fatto l’Aiart, l’associazione dei telespettatori, a sottolineare come la decadenza del linguaggio, se collegata in special modo alla decadenza delle proposte tv, contribuisca non poco alle derive sociali. Ed è inutile negarlo, come fanno i tanti che vogliono illuderci che la tv non abbia più influenza sul pubblico. Quello stesso pubblico che la Rai, la domenica, aveva bisogno di recuperare dopo la non felice parentesi, dal punto di vista degli ascolti, delle sorelle Parodi. Ma per rimontare la rivale di sempre, la Barbara D’Urso della Domeniva live, non c’era bisogno di scendere sul piano del trash che spesso contraddistingue il programma di Canale 5. Lo diciamo riconoscendo alla Venier professionalità e capacità come pochi altri di tenere in piedi e gestire una diretta di tre ore e mezzo. Lo si è visto bene domenica scorsa quando i toni sono stati differenti, sia pure con argomenti non sempre esaltanti. A questo punto, se la trasmissione e la sua conduttrice non scivolano un’altra volta, resta solo da evitare l’eccesso di salamelecchi e di lacrime. In questi programmi tv si piange troppo. È anche vero che nel complesso non c’è molto da ridere.