IL saluto di don Ivan Maffeis all’Assemblea nazionale dell’Aiart

Il saluto ai convenuti all’Assemblea Nazionale dell’Aiart, tenuta a Roma il 30 gennaio 2016, di Don Ivan Maffeis, sottosegretario della Conferenza episcopale italiana, direttore dell’Ufficio Nazionale per le comunicazioni sociali della CEI e assistente ecclesiastico dell’Aiart.
Cari Amici,
in occasione dell’Assemblea Nazionale dell’Associazione, non riuscendo a farlo di persona, vi raggiungo almeno con queste righe che vorrebbero avere il calore di una vicinanza che è reale nell’apprezzamento, nella stima e nella condivisione di un servizio prezioso non solo per la realtà ecclesiale, ma anche per l’intero Paese.

Come scrive il Presidente Borgomeonell’editoriale dell’ultimo numero de la Parabola, a nessuno è dato di sottovalutare “l’influenza sempre crescente nell’era della comunicazione, dei media e della TV in particolare, sullo sviluppo di un’intera comunità e sul consolidamento di principi e valori, capaci di assicurare la democrazia, la giustizia, la solidarietà, la civile convivenza”.

Anche il Consiglio Episcopale Permanente appena concluso ha rimarcato l’educazione quale filo conduttore dell’impegno ecclesiale, avendo davanti soprattutto le sfide che attraversano la famiglia e la scuola. Sappiamo per esperienza come la preoccupazione non sia certo sul fronte dell’uso tecnologico, ma delle sue ricadute, dove la comunicazione plasma il pensiero e modifica in maniera significativa abitudini e stili di vita.

Il nostro è il tempo dell’accesso diretto, a prescindere da ogni forma di mediazione visibile e, quindi, da ogni tradizione; è il tempo di una comunicazione che si è fatta partecipazione e condivisione, per cui non si è più semplici destinatari, ma – almeno in potenza – coautori di ciò che si legge, si ascolta e si vede.

Accanto alle innegabili opportunità che ci spalanca davanti, questo tempo ci affida così precisi “compiti a casa”, pena il restare disorientati e afoni in una cultura in cui siamo immersi senza soluzione di continuità.Il vostro è un ruolo di sentinella, attento alla tutela e, quindi, alladenuncia e all’annuncio; un ruolo che alla formazione riconosce priorità.

Di qui la gratitudine per quanto l’Associazione compie in maniera seria, puntuale e appassionata; una gratitudine ancora maggiore, perché so quanto il servizio che state portando avanti sia spesso ingrato e faccia provare la tentazione dello scoraggiamento, a fronte di quell’ “elenco di silenzi” denunciato a più riprese dallo stesso Luca Borgomeo (a volte persino “in famiglia”). Visitando il territorio – come incontrando figure istituzionali – vi assicuro che la considerazione per quanto portate avanti è alta.

Non lasciatevi, dunque, cadere le braccia! Vi auguro di stringere rapporti sempre più significativi tra voi, all’insegna della disponibilità cordiale a valorizzare il contributo generoso e competente di ciascuno, nel desiderio di essere davvero una rete che – attraverso le proprie strutture periferiche – contribuisce a vitalizzare il Paese.

Mentre vi apprestate a rinnovare il Consiglio Nazionale, abbiate a cuore l’unità tra voi: è la migliore garanzia per il cammino futuro.

A Luca Borgomeo il ringraziamento sincero per la pazienza e la tenacia con cui ha portato avanti l’Aiart in questi anni, stringendo relazioni significative e preziose sia all’interno del mondo ecclesiale che nelle sedi delle Istituzioni.

A ciascuno di voi l’apprezzamento per quanto riuscite a donare all’Associazione in termini di tempo, di energie e di sapiente intelligenza: siete i primi animatori della cultura e della comunicazione.

Vi abbraccio con la disponibilità a un prossimo incontro.

don Ivan Maffeis
Assistente Aiart
Sottosegretario Cei
Roma, 29 gennaio 2016