ATTIVITA’ BASILICATA

L’Aiart di Potenza, promuove con altre associazioni della città di Potenza, l’integrazione sociale. Di Loredana Albano

E’ entrato nella fase finale il progetto “Amerete. La rete del volontariato potentino” che vede tra i partner anche l’Associazione Aiart Comitato Provinciale di Potenza. Il progetto nasce nel 2011 con l’intento di mettere in “rete” appunto il variegato mondo associativo presente in città e per attivare momenti di dialogo e discussione con le altre realtà territoriali. Un modo per confrontarsi e trovare le giuste strategie per un cammino comune e per dare risposte alla comunità sulle tematiche più attuali e urgenti pur nelle diversità degli ambiti di competenza associativi.

Il progetto si è poi concretizzato grazie all’approvazione di tre bandi promossi dalla Fondazione per il Sud a cui una media di quattordici associazioni di volontariato della città di Potenza ha aderito in Rete. Attualmente sono in corso le iniziative legate al terzo progetto finanziato dopo l’importante successo della prima edizione. Capofila del progetto l’Associazione GVS (gruppo Volontario Solidarietà presieduta da Don Franco Corbo parroco della Chiesa Santi Anna e Gioacchino), referente per il Centro Servizi Volontariato di Basilicata Gianluca Caporaso.

Il progetto si è articolato su due filoni di intervento: quello della Città dell’accoglienza e quello della Città della partecipazione, con l’obiettivo di creare percorsi di dialogo intorno al tema dello Straniero, dell’inclusione e della solidarietà. Nel contesto della Città dell’accoglienza, si è inserito l’evento “Le Vie della Pace 2015”, nella convinzione che confronto, conoscenza e scambio tra le diverse culture siano il punto di partenza per il superamento dei pregiudizi intorno al tema dello Straniero con una serie di eventi che si sono svolti dal 22 Aprile al 22 Luglio 2015, con un palinsesto di dieci appuntamenti con esperti in diversi settori che hanno affrontato i temi della differenza e della diversità attraverso il linguaggio del gioco, del teatro, dell’arte e del cinema. Tutti gli appuntamenti sono stati tradotti nella Lingua Italiana dei Segni, in un ottica di rafforzamento del messaggio di inclusione sociale, allargando la partecipazione anche ai cittadini non udenti. Nel contesto del secondo filone di intervento, quello della partecipazione, si è inserito l’evento “Potenza, la città che gioca” con una serie di appuntamenti che sono partiti ad Ottobre e che termineranno a Maggio di quest’anno. Uno degli obiettivi della Rete è stato infatti quello della costruzione di processi partecipativi in grado di rendere più ampio il coinvolgimento della cittadinanza, con particolare riferimento alla tutela dei diritti dei più fragili e dei minori e distrarli dalle modalità di gioco più moderni. Un ciclo di appuntamenti, che vedrà poi un evento conclusivo a Maggio. Nell’ambito del progetto infine verrà inaugurata a Febbraio la Biblioteca dei popoli intitolata a “MalalaYousafzai” la bambina che all’età di undici anni fu gravemente colpita alla testa da uomini armati saliti a bordo del pullman scolastico su cui lei tornava a casa da scuola. Malala, sopravvissuta all’attentato dopo la rimozione chirurgica dei proiettili, il 10 ottobre del 2014 è stata insignita del premio Nobel per la pace: “per la lotta contro la sopraffazione dei bambini e dei giovani e per il diritto di tutti i bambini all’istruzione”. Si tratta di una biblioteca multiculturale, con testi in lingua e attività di lettura, accompagnamento allo studio, interpretariato e altro ancora.La disposizione iniziale della biblioteca sarà di 200 testi. Papa Francesco, nella sua missione pastorale, sta affermato con forza la necessità di riconoscere i diritti dei rifugiati. Ha invitato, in più occasioni pubbliche, i religiosi “a leggere seriamente e con responsabilità questo segno dei tempi. Il Signore chiama a vivere con più coraggio e generosità l’accoglienza nelle comunità, nelle case, nei conventi vuoti”. Per tutta la Chiesa è importante che l’accoglienza del povero e la promozione della giustizia non vengano affidate solo a degli ’specialisti’, ma siano un’attenzione di tutta la pastorale, della formazione dei futuri sacerdoti e religiosi, dell’impegno normale di tutte le parrocchie, i movimenti e le aggregazioni ecclesiali”. E’ su questo cammino, indicato da Papa Francesco, l’impegno sociale anche dell’Aiart di Potenza.

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