Nel segno della continuità e di un rinnovato impegno

L’Assemblea Nazionale conferma la linea politica, culturale e organizzativa dell’Aiart e traccia le indicazioni dell’azione futura. Massimiliano Padula è il nuovo Presidente. Succede a Borgomeo che dopo oltre 12 anni “lascia il timone, ma si mette ai remi”. Giovanni Baggio e Domenico Infante eletti Vicepresidenti. Di Maria Elisa Scarcello
Il 31 gennaio scorso presso la Comunità Salesiana di via Marsala in Roma, si è insediato, su convocazione del Presidente Luca Borgomeo e dopo una proficua Assemblea Generale dei Soci, il nuovo Comitato di Presidenza Nazionale dell’Aiart. Luca Borgomeo, che dal 2003 ha diretto l’Aiart, come in una staffetta ha lasciato il testimone nelle mani di Massimiliano Padula, 38 anni, docente di Comunicazione presso l’Istituto pastorale Redemptor Hominis della Pontificia Università Lateranense. L’assemblea ha visto la partecipazione attiva di quadri e soci ed è stata un’occasione per sottolineare e condividere i valori forti dell’associazionismo, tra l’altro menzionati nel 50° Messaggio di Papa Francesco sulla Giornata Mondiale delle Comunicazioni Sociali, e che Abele Dell’Orto, in qualità di presidente dell’assemblea, ha ricordato, dando così inizio ai lavori: “Ascoltare è molto più che udire”, perché udire è un generico ricevere delle informazioni, mentre ascoltare è un rapporto tra uomini, tra persone”.

Alle parole del Papa si è aggiunto il messaggio pervenuto dall’Assistente Spirituale dell’AIART e Sottosegretario della CEI, Don Ivan Maffeis che ha invitato a non sottovalutare l’influenza sempre crescente dei media sullo sviluppo di un’intera comunità e sul consolidamento di principi e valori; oltre che a riflettere su una nuova comunicazione in cui unità e ascolto sono la migliore garanzia per il cammino futuro. Valori, questi ultimi, che Luca Borgomeo, nella sua lunga direzione dell’Aiart, con competenza, senso di responsabilità ed equilibrio, ha tenuto ben saldi, dando prova di conoscere i temi della comunicazione, di grande capacità di rapporti umani, di disponibilità ad ascoltare e di “gestire” un’organizzazione complessa, nel rispetto dei principi statutari, salvaguardando sempre la sua autonomia. Rieletto nel Comitato di presidenza nazionale nella stessa occasione, Luca Borgomeo si è rivolto alla nuova dirigenza indicando gli aspetti condizionanti per l’iniziativa dell’Aiart (crisi dell’associazionismo e del volontariato, complessità dell’azione della Chiesa e ridotto ruolo del laicato, evoluzione tecnologica che ha investito il settore); ma non dimenticando di fornire anche alcune preziose linee guida da non sottovalutare (per la conoscenza delle quali si rimanda alla relazione pubblicata a parte) e precisando, in conclusione, che continuerà, in spirito di servizio, a fornire all’associazione il suo contributo a favore della tutela dei più deboli e “senza voce”, attraverso attività di formazione, studio, proposta e tutela degli utenti. La necessità di operare questo forte cambiamento, immettendo energie nuove e giovani, viene definita dal presidente uscente, con un ossimoro: “discontinuità nella continuità”, ovvero continuare a far crescere l’Aiart senza togliere il prezioso marchio che la contraddistingue come una delle poche voci pensose e critiche rispetto ad uno scenario che sembra aver rinunciato a qualsiasi valutazione.

Massimiliano Padula, che dell’Aiart è di casa, essendo stata per lui non solo una semplice associazione ma una “compagna di viaggio” sia nella stagione degli studi sia in quella successiva dell’approfondimento dei temi mediatici, ha assicurato che proseguirà il lavoro del suo predecessore nel segno della continuità e del rispetto per un passato ancora presente, nonostante le difficoltà causate dalla crescente invasività dei media. Nelle sue prime dichiarazioni programmatiche, il nuovo Presidente ha annunciato che il suo impegno sarà improntato a perseguire una AIART più partecipata; ripartendo dalla “rieducazione alla visione” per sviluppare il senso critico e non passivo della fruizione dei media; e, quindi, lavorare anche in termini di tutela. “La discontinuità nella continuità” è, secondo il neo-presidente, l’elemento più opportuno e significativo da cui non ‘ripartire’ ma ‘continuare o discontinuare’.

L’incontro è nato anche con l’obiettivo di rappresentare un momento d’interscambio di idee, valutazioni e progetti sulle prospettive dell’azione dell’Aiart per il triennio 2016-2018. In tale contesto i soci neoeletti all’unanimità a comporre il nuovo Comitato di Presidenza Nazionale: (Antonelli Giuseppe, Baggio Giovanni, Bellaroto Francesco, Borgomeo Luca, Costa Sandra, Infante Domenico, Lattanzi Lorenzo, Padula Massimiliano, Renzoni Giusy), hanno manifestato la volontà di continuare a ripercorrere questa esperienza, promuovendo sempre più il coinvolgimento diretto degli utenti e, infine, indicato, con la promessa di definirle in modo compiuto nel corso del loro mandato, alcune costruttive riflessioni. Francesco Bellaroto, componente del Comitato di Presidenza, in qualità di tesoriere dell’Aiart, si è soffermato sulla situazione economica dell’associazione, invitando i presenti ad un maggior impegno per l’adesione di nuovi soci e per la scelta della nostra associazione quale destinataria del 5 per mille.

Domenico Infante, neo-vicepresidente, ha parlato della necessità di una maggiore visibilità dell’Aiart sulla Rete, al fine di creare una fruttuosa condivisione e, in quanto componente del Comitato media e minori, ha invitato a riflettere sull’oggettivo peggioramento del quadro normativo a tutela dei minori utenti dei media

Giovanni Baggio, Vicepresidente, ha esortato ad un maggiore sviluppo di contatti e relazioni con altre associazioni della galassia cattolica e con la stampa italiana, oltre che evidenziare l’importanza di un ruolo ancora più attivo del Comitato scientifico dell’Aiart.

Valutazioni e giudizi ampiamente condivisi dai presenti all’assemblea sono stati espressi anche da Lorenzo Lattanzi del Comitato Regionale delle Marche che, nel pronunciare i termini: Promuovere, educare e formare, ha sottolineato l’importanza dell’azione formativa dell’AIART nel presidiare il complesso mondo adolescenziale; e, infine, da Giuseppe Antonelli, che ha proposto nella programmazione formativa futura una sessione formativa, rivolta ai Responsabili AIART, dedicata alla Europrogettazione dei bandi relativi al piano 2014-2020. L’Assemblea, infine, ha anche nominato il ‘Collegio dei revisori’ per il triennio 2016/2018, nelle persone di Piero Schenone (Aiart Genova), Michele Fierri (Aiart Potenza) e Aldo Riso (Aiart Reggio Calabria). La strada che si accinge a percorrere il nuovo Comitato di Presidenza non deve essere semplice retorica racchiusa nei discorsi pronunciati nella seduta d’insediamento ma ‘verità d’intenti’. La comunicazione è un’ipoteca culturalmente molto importante, e la verità entra in maniera determinante nella comunicazione, perché aiuta a non cedere alle lusinghe di chi vuole confondere la verità con l’opinione, e ad avere cura degli aspetti più sacri e intimi di ogni uomo. Quale frase migliore per terminare un importante capitolo dirigenziale della storia dell’Aiart- Associazione Spettatori da sempre in sintonia con la Chiesa- se non l’auspicio del papa nel 50.mo anniversario dell’Aiart… “Maggiore incisività e coraggio per aiutare il pubblico della Tv a coltivare il gusto del bello, del bene e del vero”.