Da IL TELESPETTATORE n 8-9-10 2019 L’EDITORIALE DEL PRESIDENTE NAZIONALE GIOVANNI BAGGIO

“Siamo tutti chiamati all’improrogabile padronanza dei nuovi alfabeti digitali per rispondere agli impellenti bisogni formativi. Vi aspettiamo a Potenza dal 15 al 17 novembre..”

Oltre l’alfabeto nell’avventura digitale

E’ questo il titolo che abbiamo scelto per dare vita al progetto nato in seno al Comitato Scientifico della Associazione nello scorso mese di Luglio, organizzando il Corso Nazionale di Formazione che si terrà a Potenza dal 15 al 17 novembre prossimi.
Siamo infatti convinti: occorre una nuova stagione formativa che ci aiuti a capire cosa abbia-mo da dire alla cultura digitale che permea tutti ed in particola-re le nuove generazioni.
Intendiamo interpellare tutti gli educatori e in particolare chi si occupa delle nuove e nuovissime generazioni. I radicali cambiamenti in tema di comunicazione e di tecnologia digitale, aprono infatti numerose questioni antropologiche, epistemologiche e sociali, offrendo spunti di grande importanza in ordine alla comprensione del ruolo di chi si occupa, a vario titolo, di formazione ed educazione dentro la realtà contemporanea, che addirittura ci interroga sul senso e la possibilità stessa di educare.
Occorre saper accostare le nuove generazioni ascoltando i giovani e giovanissimi sul loro modo di vivere la realtà digitale, sul loro modo di interagire con essa, di ‘sentirla casa’ e abitarla con nuovi stili cognitivi, di apprendimento e di relazione.
Occorre certo anche che gli educatori sappiano affiancarli perché, da adulti, dobbiamo sostenere e accompagnare le loro scelte, in un interscambio generazionale che si presenta originale, complesso e stimolante, senza rinunciare alle responsabilità educative che scoraggino accessi digitali ingenui, acritici, totalizzanti.
Proprio secondo questa prospettiva gli insegnanti e gli educatori in genere, hanno necessità di ulteriori approfondimenti per insegnare i nuovi alfabeti digitali, e per rispondere compiutamente ai nuovi bisogni formativi, evitando i rischi di un approccio superficiale, strumentale e privo di intelligente analisi.
Non si tratta di inserire nuove formule di mero addestramento informatico, ma di una operazione più profonda per riuscire a interpretare compiutamente questo nuovo segno della cultura umana e per raggiungere la padronanza piena dei nuovi linguaggi, la comprensione critica e la consapevolezza delle trasformazioni antropologiche, sociali, culturali e delle percezioni etiche che la rivoluzione digitale porta con sé. Ci aspetta un bel lavoro!

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