Padula: uno sguardo sempre più attento

(Fonte: Copercom) Anche l’Aiart al “Festival della comunicazione” di Cesena (19-29 maggio), promosso da Paoline e Paolini nell’ambito della XII Settimana della Comunicazione e organizzato da Corriere Cesenate e Ufficio diocesano per le comunicazioni sociali. Entrambe le iniziative, patrocinate dal Copercom, mirano a dare maggior risalto al tema del Messaggio papale per la Giornata mondiale delle comunicazioni sociali (28 maggio): “Comunicare speranza e fiducia nel nostro tempo”.

Massimiliano Padula, presidente dell’associazione di telespettatori e cittadini mediali Aiart (nella foto), interverrà il 24 maggio alla tavola rotonda  “Web e navigazione senza pericoli. Binomio possibile?”, con lo psicologo Francesco Rasponi, Cinzia Scotto (sostituto commissario Polizia postale di Bologna), Bruno Mastroianni (docente universitario, responsabile web e social de “La Grande Storia”, RaiTre).

La Settimana e il Festival, così Padula, sono “un’occasione per celebrare un mondo complesso e affascinante”. Ma occorre “uno sguardo sempre più attento al nuovo panorama mediale, costante presenza nel dibattito e nello scenario pubblico e un coinvolgimento maggiore di tutte le realtà”. L’Aiart, spiega, “vuole accompagnare l’attività di tutela degli utenti con un progetto integrato di formazione a una ‘medialità consapevole’, a un’espressione e a una narrazione sui media che rispetti la dignità della persona, esalti il bello, il vero, il giusto. La sfida -riconosce Padula – è complessa (alcuni sostengono, forse a ragione, impossibile da vincere) ma noi vogliamo provarci”. Anzitutto attraverso “uno stile e un linguaggio inclini al confronto e poi mediante strumenti concreti”.

Le pagine del bimestrale “Il Telespettatore”, prosegue, “ne sono un esempio: da qualche mese, cerca di essere ancora di più un piccolo luogo di confronto a 360°, sbilanciato sulle specificità di un’associazione di cittadini mediali”. Mentre “‘La Parabola’ l’abbiamo trasformata in una collana edita da un editore nazionale e il primo volume sarà ispirato a un importante anniversario: i 50 anni del primo evento trasmesso in mondovisione. Proveremo – conclude Padula – ad analizzare come è cambiata la visione in questi ultimi cinque decenni definendo il concetto di endovisione: ovvero il passaggio da una visione sempre meno mondiale e generalizzata a una dimensione sempre più personale e riflesso della nostra coscienza”.