Generazione o de-generazione digitale?

Minori e abuso di tecnologia: dati statistici offrono un quadro concreto di ciò che la “virtualità web” fa apparire impalpabile e dunque inesistente. Ma i numeri documentano comportamenti e fenomeni da allarme rosso

di Roberto Alborghetti

Le cifre che seguono, al di là di ogni retorica lessicale, ci dicono che siamo in emergenza. Tra il 1° gennaio 2021 e il 31 marzo 2022, nella sola Lombardia, circa 500 fami- glie sono state coinvolte in casi di pedofilia, per gran parte avvenuti in Rete; e nei primi 3 mesi del 2022, 56 minori con età inferiore ai 13 anni sono stati al centro di episodi (denunciati) di pedopornografia e adescamento online. E nel 2021, in Italia sono stati circa 5.600 i casi denunciati, con un incremento del 47% rispetto al 2022 (Fonte: Polizia Postale). Sono numeri in aumento allarmante, registrati nel tempo della pandemia, periodo in cui è stata massiccia la sovraesposizione digitale di bambini e bambine.
Emergenza sanitaria, lockdown, didattica a distanza, isolamento domestico e abbandono dei momenti di socialità hanno contribuito ad accelerare i ritmi di avvicinamento al consumo digitale da parte dei più piccoli. Statisti-
che e ricerche de- moscopiche offrono un quadro concreto di ciò che la “virtualità web” rende solitamente sfuggente, impalpabile e volatile. E
dunque quasi inesistente. Ma i numeri sono impressionanti. Compongono un panorama di comportamenti e mutamenti dei quali va presa coscienza per capire anche quale tipo di società (e socialità) si sta imponendo.

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