Infanzia proibita

Il grido di allarme dell’Aiart e le prove del fallimento dello Stato italiano nella cronica inerzia a salvaguardare i superiori interessi dei minori e a potenziare la funzione fondamentale delle istituzioni preposte alla tutela

Vorrei essere capace di presentare alcuni interventi presenti in questo numero della nostra rivista come un GRIDO DI ALLARME.

Davvero in Italia l’infanzia, la sua integrità, la gradualità della sua crescita e la relativa scoperta del mondo, la salvaguardia dei ‘superiori interessi dei minori’ non interessano allo STATO? Sì possono calpestare senza conseguenze i diritti sanciti in tutti i Documenti nazionali ed internazionali? Davvero le lobby della informazione, del mondo digital, del gioco d’azzardo sono così forti che lo Stato non entra nei loro territori e si limita a formalità che hanno il sapore di una resa incondizionata?

Ma lo Stato siamo noi e credo che alle famiglie, agli educatori, al mondo della scuola, alle parrocchie e chi vi opera per i bimbi ed i ragazzi, a tutte queste realtà e forse a molte altre, interessa che l’infanzia in Italia non sia proibita, non sia un privilegio.

Il testo completo dell’editoriale del Presidente Giovanni Baggio è disponibile nel nuovo numero del Telespettatore. Scarica la tua copia qui.