Tv on-demand, morte dei palinsesti e trionfo delle audience connesse

Oggi a Roma presentazione del Report dell’Osservatorio Social Tv. Confronto aperto sull’evoluzione della tv nell’era dei social e del multiscreening. Di Raffaella Natale dal sito Key4biz del 30 marzo 2016
Come è cambiata la televisione in questi anni? Come sta mutando il consumo del mezzo televisivo col multiscreening?

Quali i rapporti con i contenuti nella tv anytime anywhere?

Sono alcune alle quali oggi si è cercato di dare una risposta al convegno organizzato all’Auditorium MAXXI di Roma dove è stata presentata la ricerca annuale dell’Osservatorio Social delle domande Tv dal titolo “La nuova centralità televisiva. Schermi, contenuti, pratiche delle audience connesse”.

Confronto aperto tra giornalisti, esperti del settore e addetti ai lavori per discutere dei cambiamenti in atto sul mercato televisivo e dei trend futuri.

“La sensazione – si legge nel Report – è che l’evoluzione tecnologica e l’ibridazione con il web e i social media ci vadano consegnando una nuova centralità televisiva, in cui l’esperienza di consumo sta progressivamente tornando ad essere appagante e stimolante per le sue audience. Aumentano i device di accesso ai contenuti e si moltiplicano le modalità di fruizione in timeshifting e placeshifting, producendo un complessivo incremento in tempo dedicato alla visione e, parallelamente, una più chiara definizione dei bisogni delle audience. Nel nuovo ecosistema televisivo, dunque, coesistono esperienze di visione estremamente diversificate che convergono, tuttavia, rispetto all’obiettivo di ottenere piacere dal consumo”.

Sempre dal Report emerge che anche le forme più tradizionali di visione televisiva, riconducibili al setting domestico del soggiorno + divano + schermo TV, si lasciano contaminare dalla innovazione tecnologica e dall’affermazione del web fino a proporre una risemantizzazione del più classico dei rituali di consumo: ne emerge una rinnovata idea di comodità, fatta di schermi HD e contenuti on demand che trasformano audience scarsamente engaged e assuefatte al flusso televisivo in consumatori selettivi e orientati alla ricerca di contenuti da trasformare in eventi mediali.

I tempi sono, quindi, maturi per abbandonare l’immagine del consumatore televisivo costretto dai tempi del palinsesto e dai limiti connessi alla disponibilità di uno schermo TV in ambiente domestico, a favore di un soggetto che si trova a gestire molteplici scenari d’uso attraverso altrettanti device non TV-nativi, ma ormai piegati anche alla visione di contenuti tv.

Ne emerge uno scenario in cui la “TV” si guarda di più, si sceglie di più e vi si rinuncia di meno.

Una parola chiave dei nuovi scenari di consumo televisivo è, quindi, la circolazione. I nuovi setting domestici digitalizzati, che possono contare sia su un’ampia disponibilità di schermi che su connessioni internet e accesso a servizi streaming o on demand, favoriscono la circolazione dei contenuti rispetto ad un sistema broadcasting basato sullo scheduling. I contenuti, cioè, sono sempre disponibili e accessibili e si modellano rispetto ai diversi bisogni delle audience in molteplici scenari d’uso.