Appello Ue su Alta Definizione. Aiart: “Siamo di fronte alla prima epidemia digitale, serve sobrietà”

‘Una decisione a favore di una sobrietà digitale buona, giusta e pulita’.  Giudica così, Giovanni Baggio, presidente nazionale dell’Aiart, l’appello Ue a Netflix e alle altre streaming tv.

Con centinaia di milioni di europei bloccati a casa dalla pandemia di coronavirus, i servizi di streaming TV in alta definizione rischiano di mettere eccessivamente sotto pressione la rete. Da qui l’appello dell’Aiart a tenere in forte considerazione  l’invito  dell’UE.

‘Non  utilizzare l’alta definizione se non necessaria’-  precisa Baggio – vuol dire  a livello personale essere  selettivi sulla scelta dei video da guardare e scegliere basse definizioni; a livello collettivo è necessario che si stabiliscano delle collaborazioni tra i diversi soggetti (enti di controllo, politici, providers, utilizzatori) che definiscano delle priorità d’uso.

“I dati parlano – sottolinea Baggio- di un massiccio aumento dello streaming video (+75% durante il fine settimana), e un incremento complessivo del 90% dei volumi sulla rete fissa e una crescita di circa il 20% su quello mobile.  E siamo di fronte alla prima epidemia social, un fenomeno  da studiare con attenzione”.

Digitalizzare non vuol dire dematerializzare – conclude il presidente – è quindi necessaria una vera e propria alleanza che favorisca la consapevolezza delle persone sulle implicazioni tecniche,  sociali, ambientali ed  etiche associate  alla Rete.