Un augurio per questa primavera che arriva

Carissimi

inizia oggi una nuova stagione e tutti vorremmo che fosse davvero un inizio liberante.

Io non so quando questo tempo che viviamo con fatica e sofferenza e, per molti purtroppo, con dolore rifiorirà per concederci di riassaporare tutte le cose belle che ora ci sono sottratte.

In questi giorni il tempo ha cambiato forma, ha come rallentato, si è sospeso e scolorito e noi abbiamo trovato conforto nel tempo digitalizzato. Ma proprio in questi giorni così lunghi e strani si riaffaccia la domanda sul senso del nostro tempo e di questo in particolare.

Ho trovato questa bella preghiera di Michel Quoist che potrebbe darci una mano per vivere meglio questo inizio di primavera perché segni un nostro nuovo inizio:

Signore, sembra che Tu abbia fatto un errore di calcolo.
Le ore sono troppo brevi! I giorni sono troppo brevi!
Le vite sono troppo brevi! Tu però sai quello che fai.
Tu non ti sbagli quando distribuisci il tempo agli uomini.

Ma non bisogna perdere tempo,
sprecare tempo,
ammazzare il tempo.
Perché il tempo è un regalo che tu ci fai,
ma un regalo che non si conserva.
Signore, io ho tempo.
Le giornate dei miei anni.
Le ore delle mie giornate.

Gli anni della mia vita.
Sono tutti miei.
A me spetta riempirli, serenamente,
con calma, ma riempirli tutti, fino all’orlo.
Per offrirteli, in modo che della loro acqua insipida
Tu faccia un vino generoso,
come facesti un tempo a Cana per le nozze umane.
Ti chiedo o Signore,
la grazia di fare coscienziosamente,
nel tempo che tu mi dai,
quello che tu vuoi ch’io faccia.
In questo sta la  felicità.

Giovanni Baggio – Presidente AIART