Educare alle tecnologie digitali, non proibirle

Dall’impatto dei social media sulle nuove generazioni, alla crescita esponenziale di disturbi dell’ansia, suicidi e gesti di autolesionismo negli adolescenti, al potere dell’intelligenza artificiale sulla mente umana e alla calcolabilità delle emozioni, fino ai nuovi orizzonti digitali in una didattica inadeguata per il nuovo ambiente digitale
e per dei profili cognitivi differenti…

Qual è l’impatto che i social network hanno sulle nuove generazioni?

Federico Tonioni – I social network sono un’espressione della rete dove si moltiplicano ancora di più le relazioni all’interno del proprio gruppo di pari e dove i ragazzi si presentano con una immagine di se stessi che non è mai autentica ovvero priva della presentazione dei loro limiti. E i limiti sono i nostri confini, non sono sinonimo di deficit e sono proprio i nostri confini a renderci autentici.

Parliamo quindi di un elemento importante in rete: l’identità di un adolescente.

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F. Tonioni – Esattamente. Identità che è comunque sempre idealizzata, quasi romanzata attraverso un gio- co immaginifico che va incontro a rimaneggiamenti e a processi di identificazione con le figure genitoriali. E di questo gioco di immagini non sono responsabili i social network; tanto che prima del loro avvento ci si costruiva la propria identità attraverso quello che si chiamava il sogno ad occhi aperti in un contesto autistico (la propria mente); oggi nasce nella mente e finisce nei profili dei social network che non sono posti autistici ma luoghi cruciali nella vita degli adolescenti dove si gioca la dicotomia popolarità-vergogna e dove i ragazzi devono prendersi la responsabilità di come si sono rappresentati e questo ha causato uno split in avanti degli adolescenti rispetto a due settori: la sessualità e l’aggressività ai danni della tenerezza e del diritto ad avere paura. Questi sono sicuramente aspetti importanti che hanno a che fare con i social network.

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Immagine di copertina © Fondazione Umberto Veronesi