Tra ‘Comitato Media e Minori’ e ‘Consiglio Nazionale degli Utenti’, lotta impari nel Far West Web per la (non) tutela dei minori

da key4biz.it di Angelo Zaccone Teodosi

Agcom sanziona Radio 105 per la trasmissione “Lo Zoo di 105” e l’Autorità per l’Infanzia e l’Adolescenza si preoccupa, ma a parole, della serie sudcoreana “Squid Game”: predomina l’anarchia soprattutto sul web.

È stato finalmente nominato il nuovo “Comitato Media e Minori”, la cui presidenza è stata affidata a Jacopo Marzetti: la notizia è stata resa pubblica da una nota del Ministero dello Sviluppo Economico (Mise) venerdì scorso 29 ottobre 2021, diramata per prima da un dispaccio dell’Agi nel pomeriggio, ed il quotidiano online “Key4biz” è stata una delle poche testate giornalistiche che l’ha rilanciata (vedi “Key4biz” del 29 ottobre 2021, “Mise nomina il nuovo Comitato media e minori”).

Sui quotidiani nazionali, sia nelle edizioni su carta sia nelle edizioni su web, nessuna traccia della notizia della firma del decreto da parte del Ministro Giancarlo Giorgetti, a (ri)conferma che si tratta di un organismo semi-clandestino, se non addirittura fantasma. Ne hanno scritto soltanto “Key4biz” giustappunto, poi “Prima Comunicazione” (edizione online) ed il sito web di “Vita.it” (il portale del terzo settore).

Insomma, questo “Comitato Media e Minori”… se esiste, nessuno o quasi se ne accorge. Purtroppo.

Eppure, sulla carta, l’organismo avrebbe una funzione importante e delicata.

Il Comitato, noto anche come “Comitato di applicazione del Codice di autoregolamentazione media e minori”, ha (rectius: “avrebbe”!) il compito di assicurare la protezione dei minori dalla diffusione di contenuti nocivi anche nell’era digitale.

Nel Comitato sono coinvolti i rappresentanti di istituzioni, delle emittenti televisive e delle associazioni dei produttori audiovisivi, nonché degli utenti. Il Comitato dovrebbe avere il compito di rafforzare la collaborazione e favorire l’introduzione di strumenti, normativi e tecnologici, in grado di tutelare i minori e i giovani attraverso un uso consapevole dei media.

I componenti effettivi del Comitato nominati dal Ministro sono: Giuseppe Scialla, Iside Castagnola, Remigio Del Grosso e Marianna Sala in rappresentanza delle istituzioni coinvolte; Marcello Ciannamea, Maria Eleanora Lucchin, Giovanni Crudele, Alfredo Donato e Alessia Caricato in rappresentanza delle emittenti e delle associazioni di settore; Emilia Visco, Vincenzo Brogi, Luca Borgomeo, Matteo Santini e Umberto Rapetto in rappresentanza degli utenti.

Di fatto, 5 consiglieri sono indicati dal Consiglio Nazionale degli Utenti (Cnu), 1 dall’Autorità per le Garanzie nelle Comunicazioni (Agcom), 4 dal Ministero per lo Sviluppo Economico (Mise) alias dal titolare del dicastero Giancarlo Giorgetti.

Nella mattinata di oggi, è stata resa nota la notizia dell’apprezzamento per il nuovo Comitato “Media e Minori” da parte del Consiglio Nazionale degli Utenti (Cnu), organismo ancora più istituzionale (è organo ausiliario dell’Autorità per le Garanzie nelle Comunicazioni), ma anch’esso debole a causa del deficit di risorse di cui soffre.

Ha dichiarato oggi Sandra Cioffi (Presidente del Cnu, nominata nel novembre 2020, già parlamentare nelle liste de L’Ulivo nella XV Legislatura, dal 2016 al 2018, già Componente della Commissione Parlamentare per l’Infanzia): “con molta soddisfazione apprendiamo che il Ministro dello Sviluppo Economico, d’intesa con Agcom, ha firmato il decreto di nomina del Comitato Media e Minori, che sarà presieduto dall’avvocato Jacopo Marzetti, già Garante per l’infanzia della Regione Lazio. Tenuto conto del ruolo di tale organismo, il nostro auspicio è che grazie all’impegno del Presidente e dei suoi Membri, potrà essere portato un concreto innovativo contributo alla tutela dei minori nel campo della comunicazione audiovisiva”.

Precisa Cioffi che faranno inoltre parte del “Comitato Media e Minori”, designati dal Consiglio Nazionale degli Utenti (Cnu), 5 componenti effettivi (Emilia Visco, Vincenzo Brogi, Luca Borgomeo, Matteo Santini, Umberto Rapetto) e 5 supplenti (Luisa Lodevole, Giuseppe Magno, Angela Nava Mambretti, Emilio Tosi, Laura Provenzali); ciò – conclude la Presidente Cioffi – “costituisce certamente una garanzia di una costante ed efficace sinergia” (si tratta – commentiamo con affettuosa ironia – di “sinergia” tra 2 soggetti deboli ovvero 1 debolezza + 1 debolezza = 2 debolezze…).

Ricordiamo i componenti del Consiglio Nazionale degli Utenti (Cnu) si sono insediati ad inizio dicembre 2020 (tra parentesi indichiamo l’associazione che li ha espressi): Antonio Affinita (Moige), Giovanni Baggio (Aiart), Mariano Baldi (Mdc), Dino Cimaglia (Unc), Sandra Cioffi (Associazione Sos, Telefono azzurro), Vincenzo Franceschelli (U.Di.Con.), Stefania Leone (Associazione Disabili Visivi, Associazione nazionale per la promozione sociale e culturale dei Non Vedenti e degli Ipovedenti), Mario Russo (Cgd, Agedo), Matteo Santini (Centro studi e ricerche sul Diritto della Famiglia e dei Minori), Furio Truzzi (Assoutenti), Emilia Visco (Consiglio Nazionale Donne Italiane e Federazioni Nazionale Insegnanti Fnism). Nella riunione di insediamento, il Cnu ha nominato all’unanimità il Presidente, giustappunto Sandra Cioffi e il Vice Presidente, Vincenzo Franceschelli.

Il Cnu, nella sua attuale composizione, è attivo quindi da un anno, e la sua voce è stata ascoltata in alcune occasioni (vedi l’intervista del Direttore di “Key4bizRaffaele Barberio, nell’edizione del 5 maggio 2021, alla Presidente “Giornata contro la Pedofilia. Cioffi (Cnu): “Sfida importante oggi che richiede più attenzione e impegno civile per il futuro”), ma permane evidente la debolezza dell’organismo.

In Agcom, si ricordi che segue i lavori del Consiglio Nazionale degli Utenti una dirigente di lungo corso (da oltre 20 anni in Autorità), Maria Pia Caruso, già Responsabile dell’Ufficio di gestione del Contact Center e Relazioni con il Pubblico, e prima ancora Responsabile dell’Ufficio Affari Generali e Contratti e, in precedenza, dell’Ufficio per i Rapporti con i Corecom (i Comitati regionali per la comunicazione).

Tutto ciò premesso, nel rituale scambio di auguri di buon lavoro, alcune considerazioni meritano essere sottoposte all’attenzione di coloro che si interessano di queste tematiche.

Il neo Presidente del Comitato Media e Minori, l’avvocato Jacopo Marzetti (già Garante per l’Infanzia della Regione Lazio)

Qualcuno osserva come il neo Presidente del rinnovato “Comitato Media e Minori”, l’avvocato romano Jacopo Marzetti (classe 1982) possa senza dubbio vantare di essere stato Garante per l’Infanzia della Regione Lazio (dal 2016), ma, al tempo stesso, non possa vantare un curriculum qualificato come esperto di comunicazioni elettroniche o come studioso di media, ma piuttosto come amministratore giudiziario, liquidatore societario e curatore fallimentare (dal maggio scorso, come Commissario Straordinario di Farmacap, azienda speciale farmasociosanitaria capitolina) e, soprattutto, ha avuto una precisa connotazione partitica, essendo stato membro del Consiglio Municipale di Roma 2 (quartiere Parioli), dal 2008 al 2013, eletto nelle liste del Popolo delle Libertà.

Sarebbe banale e malizioso insinuare che un professionista che ha militato nelle fila del partito di Berlusconi non possa presiedere un comitato che pure dovrebbe in qualche modo vigilare anche rispetto alle reti del gruppo Mediaset, ed infatti questa malevola tesi la accantoniamo subito. Peraltro Marzetti è stato cooptato a suo tempo dal Ministro Alfredo Bonafede anche nella “Squadra Speciale Giustizia per la Protezione dei Minori”, istituita nel luglio del 2019: insomma, non v’è dubbio che abbia competenza ed esperienza in materia di “minori”, sebbene non nello specifico mediologico.

La nomina dell’avvocato Marzetti sarebbe avvenuta anche con il coinvolgimento di Dario De Falco, considerato da alcuni il “plenipotenziario” dell’esponente grillino Luigi Di Maio: ex compagno di liceo del Ministro, è suo consulente di fiducia (formalmente Consigliere alle relazioni esterne in ambito nazionale del Maeci) e “supervisore” nella distribuzione delle “poltrone” in enti pubblici ed assimilabili. Quella in oggetto è in verità una “poltroncina” veramente.

Quel che riteniamo importante evidenziare è che questi due organismi – Consiglio Nazionale degli Utenti e Comitato Media e Minori – assistono da anni, impotenti, a quel che avviene nello scenario mediale nazionale, televisivo e web.

Non sono dotati infatti delle risorse tecniche (professionali e budgetarie) minime per poter svolgere il loro ruolo in modo serio.

Non giriamoci intorno. La vera verità è questa: il sistema mediale italiano non è sottoposto realmente ad un controllo vigile, accurato, puntuale, delle degenerazioni della sua offerta.

Se un minimo (ma giusto un minimo!) di controllo avviene per le reti generaliste (si tratta di autocontrollo, per lo più, in verità), tutto il restante scenario mediale evidenzia una situazione disastrosa. E totalmente fuori controllo.

Basti osservare quel che offre un canale come Real Time (gruppo Discovery), senza nessuna forma di (auto)censura, con programmi che definire “trash” è gentile eufemismo (ci limitiamo a citare “Sex Unlimited” o “Body Bizzarre” o “Vite al limite”…). Senza dimenticare, su altro fronte (emittente) i picchi di volgarità raggiunti da trasmissioni come “Geordie Shore”, giunta alla 21ª stagione su Mtv Italia (Viacom Cbs).

E che dire dei testi delle canzoni che scalano le classifiche musicali, tra rap e trap, su YouTube ed altri “social media”?!

Alcuni di questi brani di grande successo sono simpaticamente canticchiati (talvolta imparati a memoria) anche da pre-adolescenti, e senza dubbio propongono una visione della vita basata su valori come il danaro, il sesso, la droga….continua a leggere su www.key4biz.it